PIETRINO PISCHEDDA
Pietrino Pischedda: Giornata mondiale del bacio
Giornata mondiale del bacio
… da mi basia mille… (Catullo)
“Basiare” (latino) / “basare” (sardo) = baciare!
C’è il bacio passionale, amicale, sponsale, materno, paterno, filiale, fraterno, ma anche, ahimè, quello traditore («Giuda, con un bacio tradisci il Figlio dell’uomo?» (Lc. 22,48)Dicono che baciare faccia bene! Ed è, secondo me, vero, perché il bacio è rasserenante e portatore di buon umore.Il bacio degli innamorati è il fondamento del conoscersi e amarsi vicendevolmente per una vita d’insieme. Il bacio della mamma per il proprio figlio è il primo atto di accettazione della creatura, frutto dell’amore sponsale.Il bacio del figlio verso la propria mamma è il segno di un rendimento di grazie per il dono della generazione alla vita.C’è bacio e bacio, ci sono modi e modi di baciarsi, ma questo è un aspetto che non mi compete. L’importante è che il bacio sortisca sempre momenti benefici di gioia e di pace.
Ptr Psc 06 luglio 2024
“La Terra” di Pietrino Pischedda, voce recitante Aurora Cinelli. Giornata mondiale della Terra 2024.
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“La Terra”La Terra,
questa Terra,
dove noi viviamo,
benché per brevità,
è nostra Madre
che ci nutre
amorevolmente
offrendoci
i suoi frutti migliori. Nella sua sfericità
si gongola
beatamente
mentre noi
dormiamo,
siam desti e
lavoriamo;
fa l’occhiolino
al Sole
e ci dona
il sorriso
dei suoi benefici
raggi. Il Creatore
s’è fatto
sua creatura
poggiando il capo
sulla nuda pietra
prima di render
l’umanità
redenta. Quando s’avvedrà
l’uomo
di viver
nel paradiso primigenio
dove ogni zolla è sacra
e ogni fiore è dono
del Creatore,
datore d’infinito amore?
Siamo zolle di terra
in cui è riposto
il seme dell’eterno Padre,
destinato a spuntare
quale germoglio
di Jesse.
È nostra la Terra,
posta a servizio
di chi le vuole bene,
di chi la sa rispettare,
di chi la vuole amare
nella specie variegata
di ogni essere vivente
prono dinanzi
all’Increato, prodigo di bene
verso il suo creato.
Amata Terra
in ogni sorgiva
che allieta
le festose convalli;
in ogni animale
a cui è dato un nome;
in ogni pianta,
fonte di salute universale;
in ogni pietra,
tassello delle nostre dimore;
in ogni uomo,
indiscusso re
dell’intera creazione.
Oceani sconfinati
dove si perde la vista
all’orizzonte;
sabbie dorate
del deserto misterioso
dove l’uomo ardisce
muover i suoi cauti
passi!
Terra dei Continenti
ma Unica Terra
dove i colori della pelle
non dividono
ma uniscono
in molteplice coro!
Sia benedetto il Signore,
Creatore
di questo regno
di beatitudine,
dove l’uomo
sappia affratellarsi
e perdonare.
[di Pietrino Pischedda]
pp 22 aprile 2024
LA TEATRALITÀ O LA SPETTACOLARIZZAZIONE DELLA MORTE
La teatralità o la spettacolarizzazione della morte
Quando la morte sarà imminente, non farete, mi raccomando, strombazzamenti di nessun genere.La mia morte deve avvenire nel silenzio assoluto, accompagnato dalla preghiera, perché sta per essere riconsegnato nelle mani del Padre un umile peccatore.Chi sono io per essere spettacolarizzato? Sono nessuno e tale voglio morire.Forse qualcuno si ricorderà di me, ma tale ricordo andrà pian piano a svanire nel tempo.Eppure ci sono le mie opere, evidenti, come è evidente la luce del sole!Le opere? Che cosa mai sono le opere! Anche quelle saranno ricoperte di polvere e non se ne farà più memoria alcuna.Quando sopraggiungerà la morte, nessuna campana farà i rintocchi per annunciare la dipartita della mia anima. Basterà il tintinnio di un campanello, che mi ricorda il momento della transustaziazione nel mistero eucaristico.L’anima, nell’atto di staccarsi da questa terra, si illumina di divino e si unisce per sempre al Cristo transustianziato che mi ha spiritualmente nutrito in tutto il lungo corso della mia esistenza.A ciascuno di noi è assegnato il καιρός, il momento giusto, della partenza. Nessun pianto, nessuna lamentazione, nessun segno di compassione dovrà trasparire dal vostro volto! Farete invece una grande festa, perché il Cielo si sarà arricchito di una povera anima in più, che canterà in eterno la gloria del Signore.
pp 12 agosto 2023
E x c è r p t a: di Pietrino Pischedda
Roma naturalmente e divinamente protetta
[RUTILIUS NAMATIANUS, De Reditu Suo]
si factum certa mundum ratione fatemur
consiliumque dei machina tanta fuit,
excubiis Latiis praetexuit Appenninum
claustraque montanis vix adeunda viis.
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invidiam timuit Natura parumque putavit
Arctois Alpes opposuisse minis,
sicut vallavit multis vitalia membris
nec semel inclusit quae pretiosa tulit:
iam tum multiplici meruit munimine cingi
40
sollicitosque habuit Roma futura deos
Se riconosciamo che il mondo è stato fatto con un piano preciso e se una così grande struttura fu il disegno di un dio, a protezione del Lazio pose innanzi gli Appennini, barriere difficilmente accessibili per sentieri di montagna. La Natura temette l’impopolarità e ritenne poca cosa contrapporre le Alpi agli invasori settentrionali, così come ha recintato con molte membra le nostre parti vitali e ha custodito non una sola volta le preziose opere che ha prodotto. Fin da allora la futura Roma meritò di essere protetta con numerose fortificazioni ed ebbe dalla sua parte il favore divino.
pp 2.6.2023
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L e m i e o p e r e
“Ab ovo usque ad mala”: di Pietrino Pischedda
Ab ovo usque ad mala!
L a P a r o l a … in un “fiat” פיאט: di Pietrino Pischedda
L a P a r o l a … in un “fiat” פיאט
Vuoto assoluto, caos totale, mistero infinito!
Dov’era Jahvè prima che l’Universo fosse?
Un Dio apparentemente solo ma in realtà trinitario: un solo Dio in tre persone! Questo è il grande mistero che non riusciamo a decifrare, che non siamo in grado di capire neanche un po’! Solo con un atto di fede!
Non c’era un luogo specifico, fisico, materiale, perché Dio non è materiale ma spirituale. Eppure le tre divine Persone conversavano tra di loro, parlavano una lingua che non è dato sapere a noi mortali: noi così misurati in una finitezza troppo sproporzionata rispetto all’immensità dell’Infinito.
La parola è nata lì, nell’infinità, perché Dio è la Parola primigenia, da cui sono fluite parole senza numero che hanno inondato il creato.
Ed ecco che Jahvè si affaccia dal suo regno di luce e pronuncia ripetutamente la prima parola: “fiat” פיאט !
Che meraviglia! Con un verbo Dio crea tutte le cose che fanno parte dell’universo, dal nulla! Dio è la Parola creatrice che dà vita all’uomo e lo fa suo simile dotandolo di quella parola quale strumento necessario per colloquiare tra loro, Dio e l’uomo, l’uomo e Dio.
Quel “fiat” è così potente ed efficace, che rende l’universo intero perfetto, ben congegnato, ben articolato, nel quale ciascun elemento è chiamato col suo nome, come ogni uomo è chiamato col suo nome in virtù di quella parola che dà nome alle persone e alle cose.
Nella pienezza dei tempi la Parola si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi (Gv 1, 14).
Il quadro dell’Antica e Nuova Alleanza si riempie di testimoni della Parola, animati dallo Spirito che infonde coraggio nell’annuncio del messaggio profetico.
È troppo importante la parola per essere spiegata e compresa nella sua interezza.
L’uomo è il privilegiato del dono della parola, a differenza degli animali, che, pur nelle loro capacità intuitive, non hanno tale facoltà.
Per mezzo della parola ci consigliamo, ci persuadiamo gli uni gli altri, chiariamo a noi stessi i problemi riguardo ai quali decidiamo, costruiamo città, istituiamo leggi ed escogitiamo dei mestieri. Tutto ciò grazie alla parola (λόγος)!
“… ἐγγενομένου δ’ ἡμῖν τοῦ πείθειν ἀλλήλους καὶ δηλοῦν πρὸς ἡμᾶς αὐτοὺς περὶ ὧν ἂν βουληθῶμεν, [...] πόλεις ᾠκίσαμεν καὶ νόμους ἐθέμεθα καὶ τέχνας εὕρομεν. (Isocrate)
Oggi, grazie ai social network, la parola si espande e si diffonde all’istante da un capo all’altro della Terra, per cui comunichiamo virtualmente, anche mediante la nostra immagine, manifestando i nostri pensieri, i nostri problemi, le nostre emozioni, le nostre gioie e le nostre sofferenze.
Penso sempre all’«iter» della parola da Adamo fino ai nostri giorni!
Nessuno potrà mai scoprire il linguaggio dei progenitori: avranno piano piano imparato a costruirsi dei suoni e quindi a formare delle parole, per arrivare in seguito a formulare delle frasi di senso compiuto.
Lungo quindi è stato il cammino della parola nei secoli!
Ma la parola corre veloce, perché gli uomini di tutti i tempi hanno bisogno di notizie, hanno necessità di conoscere la verità, hanno urgenza di avere giustizia, hanno il diritto di essere riconosciuti tutti fratelli!
“Manda sulla terra il suo messaggio:
la sua parola corre veloce.” (Ps 147, 4)
La parola è come una spada: “la parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell’anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla e scruta i sentimenti e i pensieri del cuore.” (Ebr 4, 12)
Beato chi possiede il dono della parola e sa trasmetterla in maniera convincente e costruttiva!
Il “fiat lux” primordiale si rinnovella giorno dopo giorno attraverso i messaggeri di pace, la testimonianza dei martiri della fede, le sofferenze dei poveri e dei malati, l’annuncio del κήρυγμα dato da tutti gli uomini di buona volontà.
Le parole di bontà, di luce e di speranza fanno eco al “fiat lux” del primo istante uscito dalla bocca di Jahvè.
Stonano le parole dei falsi profeti che vogliono oscurare la luce della creazione; spaventano le parole di chi attenta alla vita degli umili per averne un tornaconto personale; spaventa il grido di guerra che si ripete senza sosta in varie parti del mondo. Queste non sono parole di luce ma di pianto.
La parola si fa preghiera in questo tempo in cui il mondo è sconvolto dal diffondersi della pandemia. Si invoca il “fiat lux” perché vengano dissipate le tenebre del male oscuro che aggredisce l’umanità e ritorni a rifiorire la salute.
Pietrino Pischedda
Roma 13 ottobre 2020
Consigli per una vita sana: di Pietrino Pischedda
C o n s i g l i P e r U n a V i t a S a n a
L’uomo e il mare
L’uomo e il mare
Ebbene, oggi parliamo di mare! È la giornata del mare: l’uomo e il mare. Perché l’uomo e il mare? Perché l’uomo non potrebbe vivere senza il mare. Qualcuno ha definito quest’ultimo “madre”. Il mare è la madre che ci accoglie, ci culla, ci nutre e ci unisce tra fratelli. Al di là dell’orizzonte ci sono altri popoli che hanno le nostre stesse sembianze, un cuore che palpita d’amore, una mente che s’ispira a ideali di amicizia e di condivisione di valori comuni a tutti.La prima volta che ho viaggiato su una nave non ho fatto altro che contemplare l’immensità del mare che si congiunge idealmente a quella del cielo, vuoi per l’azzurro che li caratterizza e vuoi per lo specchiarsi dell’etere nella profondità delle acque.
Θάλασσα θάλασσα, fu il grido di gioia dei 10.000 greci alla vista del mare!Mare mare, fu la mia espressione di esultanza quando per la prima volta, ancora bambino, arrivai in compagnia di mia madre in prossimità della spiaggia di Turas! Presi subito confidenza con il suo moto ondoso e mi deliziai delle sue carezze.
Stando a contatto col mare ti dimentichi di tutto: cessano le ambasce, i risentimenti, le scabrosità con i tuoi simili e le sofferenze che la vita ti presenta.
Le sensazioni e le emozioni che si provano viaggiando in aereo non sono paragonabili a quelle che si sperimentano navigando su una imbarcazione, piccola o grande che sia. Il mare lo vivi perché lo tocchi, perché immergendoti ne contempli le meraviglie di una bellezza inenarrabile.
Presso le rive dei mari e dei fiumi sono nate le grandi civiltà. C’è tutta una letteratura, che si perde nella memoria dei millenni, che illustra quanto sia stato significativo per i popoli della Terra ritrovarsi presso un corso d’acqua per meditare, piangere, e riprendere il cammino per una nuova vita. “Sui fiumi di Babilonia, / là sedevamo piangendo / al ricordo di Sion”. (Ps 137)
Oggi si vuole celebrare la giornata del mare e si vuole porre l’attenzione sul rispetto che a questo bene inestimabile dobbiamo riservare.
Pietrino Pischedda
Roma 12 luglio 20201