Una biografia dettagliata, ben articolata questa di Pier Maria de’ Rossi a cura di Jacopo Caviceo, il quale niente trascura al fine di mettere sul piedestallo della gloria il suo illustre protettore. In questa breve opera tutto è stato detto del conte di Berceto, chiamato “Magnifico” per aver assommato in sé tutte le virtù che solo a un eroe si possono ascrivere. L’uomo dai molteplici saperi si è distinto sia nel campo militare che in quello dell’amore, diviso quest’ultimo tra quello istituzionale suggellato da un matrimonio apparentemente felice e quello per niente segreto per un’altra donna amata e ben ricompensata attraverso la donazione significativa e mirata del castello di Roccabianca. Fa tenerezza questo personaggio uscito dalla penna servitrice di Caviceo, se non altro per la sua disinvoltura nel barcamenarsi all’interno di una morale notoriamente ambigua e, allo stesso tempo, accettata in quanto espressa da un uomo di potere.

A grandi linee…

Pier Maria II de’ Rossi:

  • conte di Berceto e fondatore di Torrechiara;
  • figlio di Pietro, il quale liberò Parma, lasciata dagli imperatori a suo genero, con l’aiuto di Attendolo Sforza, dalla tirannide e dal furore di Ottone Terzi e per evitare l’invidia mossagli contro percorse ora la Siria, ora le Gallie ed entrambe le Spagne;
  • militò sotto Filippo;
  • resse e governò le regioni dell’Adda (durante le guerre tra il Veneto e Filippo);
  • espugnò Cremona, confederata con il Veneto, contro Francesco Sforza;
  • espugnò e conquistò con un piccolo esercito fortezze e città sottratte dalla tirannide di Ottone Terzi e ridusse in suo potere mezzo Appennino;
  • sotto il suo Comando i Parmensi attaccarono ed espugnarono il Castello di Guardasone di Ottone Terzi, sempre ostile alla città;
  • sottomise Brescia e fece sì che il nobile Castello andasse in potere della famiglia Corigiensi;
  • sottomise le altre città meno obbedienti a Parma, come pure il Castello di Nucetto;
  • chiamato da Francesco Sforza a dirimere la defezione di Piacenza, Pier Maria, in maniera quanto mai astuta, attirò all’idea di Francesco Sforza molti dei principi;
  • rimase ferito nella difesa della città di Parma nel 1448 e si rifugiò a Felino, sua Fortezza, a 8 miglia dalla città;
  • attaccato in questa Fortezza da Jacopo Piccinino, mise in fuga costui;
  • presi e sterminati presso Carignano gli altri eserciti di Felino, i Parmensi, costernati, mandarono ambasciatori da Pier Maria per implorare salvezza per la città;
  • Pier Maria, dopo averli accolti amichevolmente e umanamente li rimandò da Francesco Sforza, il quale li congedò con tanti benefici, ritenendo che fosse di gran lunga meglio rafforzare i capisaldi del regno con liberalità che con avarizia e tanto meno con tirannide;
  • Finito il 18° mese del tempo dell’avviata legge pubblica in grazia di Pier Maria, Francesco Sforza s’impadronì della città di Parma;
  • la città, fatta oggetto di leggi viperine e rafforzata con un presidio, Pier Maria intraprese un’altra egregia azione;
  • la metropoli turbò con una mossa improvvisa Piacenza dopo averla sottratta;
  • Pier Maria, ferito a una gamba, non si spaventò ma si difese con forza e coraggio;
  • Francesco rimase isolato;
  • solo Firenze con Pier Maria favorì Francesco;
  • la metropoli acclamò Francesco Sforza capo;
  • quando i Veneti, per spezzare le forze del capo, mandarono Giberto da Correggio, uomo valoroso, con un valido esercito a turbare e occupare il territorio parmense, vennero impegnati a proteggerlo Pier Maria, Bosio Attendolo Sforza e Antonio Trotto Alessandrino;
  • ricomposta la pace ad opera di un certo frate, Simonetto eremita, Pier Maria, giudicando di aver rivendicato per sé sufficiente gloria, abdicò a favore dei figli: Bernardo, destinato al Cremonese, poco dopo lo chiamò all’episcopato Novarese; diede la figlia Leonora a Bartolomeo Scotto Piacentino e Donella a Girberto Vitalense;
  • si adoperò per conservare il patrimonio parmense nel campo architettonico, agricolo e paesaggistico;
  • osservantissimo della religione, zelatore di giustizia, cultore della virtù, bello, formoso, compagno, arguto, serio, modesto, pio, liberale, facondo, costante;
  • caro e accetto al principe Galeazzo come al padre Francesco;
  • al triste annunzio giunto da Roma della morte del figlio vescovo, disse: “mio figlio ha restituito il prestito”;
  • dopo la morte della moglie Antonia, essendogli stato osservato di averne presa un’altra, rispose: “al vizio non è affatto concesso di impazzire un sola volta”;
  • ad un certo che lo rimproverava per l’uso che faceva di profumi, rispose: “Li uso per estinguere l’odore del montone.”;
  • numerose furono le imprese compiute da Pier Maria, ultima quella espressa a difesa della Fortezza di San Secondo, una volta rifugio dei soldati di Sforza diretti in Emilia, contro Costanzo Sforza Pisauro;
  • nel primo anno dell’avvio della guerra, febbricitante fu portato da San Secondo a Torrechiara, dove morì all’età di 69 anni e 12 giorni, nell’anno 1482.