Nel De bello Roboretano di Jacopo Caviceo viene dettagliatamente raccontata la disfatta a Rovereto dei Veneziani contro l’arciduca Sigismondo d’Austria. Il Caviceo, con l’espressione “ipse ego”, svela la sua partecipazione al conflitto. Nell’opera appare evidente l’elogio di Guido Rossi, figlio di Piermaria, abile condottiero in una situazione dall’atmosfera concitata, propria dei campi di battaglia. Lo scontro tra le due forze belligeranti avvenne nell’anno 1487.