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La solitudine è sacra, schietta, incorrotta: la più pura di tutte le cose umane. Non inganna, niente simula o dissimula, niente abbellisce, niente nasconde, niente inventa. È completamente nuda e disadorna, non conosce spettacoli né applausi che avvelenano l’anima. Ha Dio per unico testimone della vita e di ogni azione; non si fida del volgo cieco e menzognero ma della sua coscienza. La vita solitaria è la condizione che più di ogni altra permette di ascoltare la voce della coscienza perché favorisce l’atteggiamento della simplicitas. La solitudine facilita l’applicazione alle lettere e alle arti.